Essere un raggio di Sole
Essere un raggio di Sole
Silvia Alnur, marzo 2013
Un Maestro Hare Krishna al Centro Vrinda sabato scorso diceva che siamo dei “raggi di sole” … e stamattina al servizio devozionale dei Nigeriani nella cappella della stazione il “fratello maggiore Joe” diceva che il nostro compito nel mondo era quello di essere come delle candele che donavano luce e calore alle persone intorno a loro. Ecco che essere “Canale” si è arricchito di nuovo significato.
Certe volte si sentono le stesse parole per anni, senza sentirle veramente con il cuore. Oggi, dopo anni che parlo di voler essere “un canale”..ho capito che in realtà volevo essere una candela! Ho pensato alla moglie del “fratello maggiore Joe”, una donna irresistibile per il calore che sapeva trasmettere 365 giorni l’anno. Si, Joe, e la sua bella famiglia avevano proprio ragione.
Il maestro spirituale dagli Hare Krishna aveva detto che siamo dei raggi di sole e che lo stesso sole splende in Italia, come in America, come in India. Ovvero, Dio è uno. Trovo la metafora del raggio di sole particolarmente calzante perché un raggio di sole ha la sua identità, è unico, è collegato agli altri raggi tramite la fonte comune che è il sole stesso, ed è collegato alla “fonte” direttamente. Sopratutto il raggio di sole può esistere solo se esiste il Sole. Se stacchi il Raggio dal Sole esso muore all’istante. Ecco, le anime sono entità individuali, distinte, uniche, collegate ad una fonte comune. Un raggio non è il sole intero..ma “lavora per il sole”, portando luce e calore a nome suo.
Accendere la nostra Luce interiore per gli altri
Tornando alla metafora della candela, se noi siamo candele ma non ci “accendiamo” per gli altri, siamo inutili. Abbiamo invece il Sacro Compito di brillare di creatività, di gioiosità, di gentilezza e di Amore fino agli ultimi istanti della nostra vita.
Abbiamo il sacrosanto dovere di proteggere la nostra fiamma affinché possa brillare forte ogni giorno per tutte le persone con cui veniamo in contatto. Una candela non emanana una luce “selettiva”, emana una luce indiscriminata, per tutti. Non è che se brilla solo per alcuni si consuma più lentamente, al contrario, si consuma più lentmente solo se aiuta tutte le “candele spente” ad accendere le loro miccie.
Tenersi accesi con la volontà
Come candela lo so che sono soggetta a folate di vento che mi spengono in continuazione. Ma con la volontà posso e devo ricordare di riaccendermi, volta dopo volta. Se perdo consapevolezza potrei dimenticarmene per alcune ore, ma poi la ritrovo e penso “Ecco, su.. è ora di brillare come dono per gli altri!”